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La mappa della sezione "Roma"

La Liguria preromanaI Romani in Liguria

Finale in età romana
Il vicus di PertiIl vicus di FinaleIsascoI ponti romani

Bibliografia

 

 

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La Liguria preromana (sino al 181 a.C.)
Come abbiamo avuto modo di osservare, durante l'Età del Ferro gli abitanti di Finale Ligure preferivano starsene arroccati nei "Castellari" per il ruolo difensivo da attacchi esterni assunto da questi insediamenti: nonostante l'attività prevalente fosse la pastorizia, intorno a questi nidi d'aquila il terreno veniva gradualmente terrazzato in modo da dare spazio anche alle attività agricole e godere di una certa autonomia.
Tuttavia sin dal VII secolo a.C. la Liguria aveva avuto contatti con le fiorenti civiltà marittime mediterranee: pur non rifuggendo completamente a scambi culturali e commerciali, gli antichi Liguri preferivano comunque proseguire il proprio stile di vita, semplice e frugale. Tutti i vari centri abitativi (oppida o castella) sfruttavano la conformazione del terreno per poter usufruire di difese naturali. Nel VI secolo a.C. la Liguria era considerata molto importante per la sua posizione limitrofa alle regioni galliche. Per le comunità che si erano spostate sulla costa la vicinanza  di Massalia (Marsiglia) è stata determinante per lo sviluppo delle attività marittime da contrapporre a questa città francese,  quasi coeva a quella di Roma, che stringeva le popolazioni tra due fronti, greco sul mare e gallico all'interno, e che cercava di occupare le zone costiere. Per far fronte a questa delicata situazione, i liguri del Ponente strinsero una forte alleanza con Cartagine, in contrapposizione con Genova e il Levante, alleati di Massalia. Nel IV secolo a.C. avvennero profonde modificazioni grazie alle quali la Liguria si affermò anche come potenza marinara; inoltre grazie all'aumento demografico  vennero consolidati i territori litoranei e cominciarono a sorgere le capitali delle  diverse tribù tribù (future sedi delle  "civitates" romane più importanti):
- Albium Intemelium (Ventimiglia), capitale dei Liguri Intemelii;
- Albium Ingaunum (Albenga), capitale dei Liguri Ingauni;
- Savo (Savona, capitale dei Liguri Sabazi;
- Genua Capitale dei Liguri Genuates;
- Portus Lunae (Luni) in territorio ligure-etrusco.
Nello stesso periodo si verificarono i primi contrasti tribali fra le varie etnie, mentre un secolo più tardi la potenza acquisita dai Liguri costituì un notevole ostacolo alle mire espansionistiche romane, sia militari che pacifiche. In questo contesto - nell'ambito della prima fase del conflitto con Cartagine - Roma  mosse guerra ai Liguri Apuani (sconfitti nel 238 a.C.) impadronendosi di Pisa e Portus Lunae e si alleò con Genova, impadronendosi sostanzialmente di tutta la Riviera di Levante e di tre basi navali in grado di tenere a bada le popolazioni del Ponente. Tra il 218 e il 202 a.C. le popolazioni del Ponente si allearono con Cartagine: grazie al loro appoggio, nel 205 a.C. Magone, fratello di Annibale,  distrusse Genova e la sua base navale portando il ricco bottino a Savona. Dopo aver sconfitto i Cartaginesi, Roma non intraprese subito azioni punitive contro il Ponente Ligure, preferendo stipulare un trattato di alleanza con i Liguri Ingauni: il mancato rispetto dei patti da parte di questi ultimi portò alla belligeranza: lo storico Livio riferisce che nel 181 a.C. il Console L. Emilio Paolo sconfisse i Liguri Ingauni in un'epica battaglia (avvenuta forse nel Finalese, presumibilmente presso l'odierna Pietra Ligure). Lo storico esalta questa vittoria riferendo che le perdite Liguri ammontarono a 15.000 morti e 2.500 prigionieri (cifre forse un esagerate dal desiderio di celebrare il Console vittorioso.....). Il 181 a.C. è una data molto importante per il Ponente Ligure in quanto rappresenta la nascita formale di due territori:
- la Sabazia, con a capo Vado Ligure (Savona venne punita per l'aiuto ai Cartaginesi);
- l'Ingaunia, con a capo Albenga.
Il confine tra le due circoscrizioni era appunto rappresentato dal "pagus" di Finale Ligure, il cui centro amministrativo era diventata Vado Sabatia.

I Romani in Liguria (181 a.C. - 476 d.C.)
La romanizzazione della Liguria non avvenne comunque in tempi brevi: come nel loro costume, i Romani non prevaricarono usi e costumi locali ma cercarono di sovrapporli ai loro: Solo i Liguri Apuani subirono una dura punizione e vennero deportati in massa.
Nel 63 d.C. alcune tribù delle Alpi Marittime ottennero il diritto latino e poco dopo quello romano, che presumibilmente venne esteso ai Liguri, Nel II e III secolo d.C. si intensificarono gli scambi commerciali principalmente con l'Africa Settentrionale. La prima ondata delle invasioni barbariche (263 d.C.) arrecò gravi danni alle principali "civitates". Infine tra il III ed il IV  secolo d.C. la Liguria diventò provincia con capitale Milano mentre Genova acquistò una maggiore forza nei traffici marittimi (era infatti l'unico porto di arrivo dei prodotti rari orientali). Nel V secolo d.C. una nuova orda di barbari portò alla distruzione di gran parte delle città, che furono abbandonate o fortificate: sulle alture vennero edificati nuovi "castra" che diventarono in seguito baluardi più estremi dell'Impero Bizantino, subentrato a Roma dopo la caduta dell'Impero di Occidente. Nel 476 d.C. venne deposto l'ultimo Imperatore, Romolo Augustolo ed iniziò un periodo oscuro che sarebbe durato un millennio: il Medio Evo.  


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Il Finalese in età romana (181 a.C - 476 d.C.)
Una vecchia tradizione attribuisce la localizzazione dell'antica Pollupice sul territorio finalese (o quantomeno ad uno dei suoi "vici", forse quello litoraneo), tra i due fiumi Sciusa e Pora: tuttavia nessun altro dato di fatto ha confortato questa datata teoria alla quale non sono stati trovati riscontri. Il Finalese rappresenta infatti una zona complessa, piuttosto difficile da interpretare: anche i ritrovamenti archeologici hanno svelato solo in parte la sua collocazione in un contesto socio-economico  e non hanno permesso una ricostruzione completa degli avvenimenti.
Dopo il 181 a.C. il "pagus" di Finale Ligure (il cui nome deriverebbe infatti dal termine romano "ad finis", in quanto punto di confine tra due circoscrizioni) è un centro amministrativo che riunisce i diversi "vici" del proprio comprensorio, inserito nel "municipium" vadese. La struttura degli insediamenti è delimitata dal suo sviluppo ai margini del sistema stradale dell'epoca:
- la strada più antica (la Via Aurelia che ricalcava forse la mitica Via Herculea), che da Noli raggiungeva Isasco, attraversava l' altopiano delle Manie e scendeva nella vallata di Pia risalendo in stretti tornanti il promontorio Caprazoppa;
- la via Julia Augusta, costruita nel 13. a.C., che da Vada Sabatia, divenuta un nodo importante)  raggiungeva il Finalese passando per i crinali più interni e, percorrendo la Val Ponci (ove si possono  ancora ammirare i resti di 5 ponti fatti costruire nel 124 d.C. dall'Imperatore Adriano: visualizza le fotografie), scendeva a Calvisio, risaliva a San Bernardino, attraversava la vallata dell'Aquila, si inerpicava verso Perti e, passando per Gorra, raggiungerva l'attuale Borgio Verezzi e di qui proseguiva per le Gallie.
Dai ritrovamenti archeologici  si è quindi appurata l'esistenza di una serie di "vici" rientranti sotto il controllo amministrativo di Vada Sabatia: la distanza dal capoluogo permetteva al Finalese una certa autonomia dalla strutture centrali, autonomia che si era sempre più rafforzata e che caratterizzava i vari insediamenti locali: a Monticello, a Calvisio, a Perti Alta, a Varigotti, a Finalmarina (nell'area delle chiesa paleocristiana).
Non abbiamo notizie di sconvolgimenti nel tessuto socio-politico del Finalese: nel 476 d.C. la caduta dell'Impero Romano d'Occidente segnerà l'inizio del Medio Evo che durerà quasi un millennio, periodo importantissimo per la storia del Finalese in quanto, a partire dall'XI secolo, segnerà l'ascesa del Marchesato del Carretto, la potente Signoria che saprà dare a Finale Ligure autonomia ed importanza culturale e militare.
Nelle pagine che seguono troverete rappresentate alcune testimonianze dell'epoca romana a Finale Ligure.

 


 
  Copyright by Alfredo45 Gennaio 2005