Il territorio del Finalese è
delimitato a meridione dal Mar Ligure (Golfo delle balene), a oriente da Capo
Noli, ad occidente dal promontorio della Caprazoppa e si estende nell'entroterra
per oltre 34 chilometri quadrati, che comprendono i bacini dei tre torrenti Pora,
Aquila e Sciusa; al 31 dicembre 2000 erano insediati 12.300 residenti che
occupavano il 50% circa delle abitazioni esistenti.
Partendo da Levante in questo tratto di costa troviamo i quattro centri
principali del Finalese:
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Varigotti: è un vecchio borgo in passato abitato - sul mare e sulle colline sovrastanti - da pescatori. Nel dopoguerra ha subito una netta trasformarzione con la costruzione
di nuove abitazioni a più piani che ne hanno alterato l'aspetto. I luoghi più caratteristici sono il Borgo
Sareceno e la splendida Baia dei Saraceni. Sul Promontorio spiccano le rovine del Castello Bizantino, roccaforte
del IV secolo d.C. poi trasformata in roccaforte del Marchesato del Carretto e distrutta da Genova (contestualmente
all'interramento del porto) nel XV secolo d.C.
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Finalpia: è il più piccolo dei quattro centri principali del Finalese; si sviluppa dal porto turistico ai primi bastioni di Castelfranco;
anche su Finalpia nel dopoguerra è stata permessa un'esasperata speculazione edilizia che ha trasformato gli orti sul mare in
aree fabbricabili; in Finalpia troviamo la spiaggia di Levante e due degli stabilimento balneari storici - Lido e Boncardo - nella
parte di spiaggia di Ponente ad essa appartenente
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Finalmarina: è il "capoluogo" del Comune: in essa troviamo un centro storico (edifici del XVI/XVII secolo)destinato ad area commerciale interna ed i principali edifici pubblici
(Municipio, Pieve del Finale. etc.); comprende quasi tutta la spiaggia di Ponente (con lo storico stabilimento balneare Ondina) e
- sostanzialmente - l'intero Viale delle Palme con al centro la bella Piazza Garibaldi; all'interno copre i due terzi della Via Brunenghi, ove inizia Finalborgo
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Finalborgo: è l'unico rione di Finale Ligure che non ha tratti sul mare; dominato da Castel Gavone e difeso da poderose mura (ancora oggi visibili) e da un sistema di rocche sulle colline, era diventato la capitale del Marchesato del Carretto
che l'aveva abbellita con edifici lussuosi (fra i quali la magnifica chiesa di San Biagio, la Piazza Dipinta, il complesso religioso di Santa Caterina)
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