Sono arrivato alla quarta sezione del
mio sito: ho deciso di dedicarla alla storia della mia terra, il
Finalese, nella quale sono tornato dopo più di trent'anni di
vagabondaggi.
Nelle altre tre sezioni troverete numerosi spezzoni collegati a questo
cammino nel tempo: visitando le parti dedicate alle escursioni,
all'archeologia, agli hobbies ed alla rassegna dei documenti storici
potete già avere un assaggio di quanto ora mi accingo a scrivere in
maniera più organica e meglio articolata nel susseguirsi delle varie
epoche.
Come ho già avuto modo di scrivere, la Liguria, ed il particolare il
Finalese, è caratterizzata dall'esistenza di numerose valli fossili,
lembi di territorio che hanno mantenute intatte le caratteristiche
orologiche e faunistiche possedute sin dalla più remota preistoria. In
queste valli hanno trovato rifugio - ed esistono ancora oggi - specie di
piante che si possono considerare uniche sul territorio nazionale: la
macchia mediterranea è proliferata e le ricopre di un manto di fitta
vegetazione presente in tutte le stagioni. I fenomeni carsici
determinati dall'incanalamento delle acque piovane ricche di sali hanno
scavato una gran quantita' di grotte, sia quasi semplici ripari
sottoroccia che vere e proprie caverne di varia lunghezza e dimensione
ed antri che hanno ospitato prima gli animali e poi la razza umana che
in essi trascorreva tutta la propria esistenza.
L'arrivo dell'uomo risale ad epoche
remotissime: nelle grotte del Finalese "alloggiava" sicuramente l'Homo
Neandethalensis", i cui resti sono stati reperiti nella Grotta delle
Fate. Dopo i primi insediamenti in caverna, le comunita' primitive si
sono organizzate allìaperto nei cosiddetti"castellieri", risalenti
all'Età del Ferro e costruiti sulla parte superiore delle colline
per evidenti scopi di difesa. Successivamente il Finalese ha fatto parte
dei territori romani (I secolo a.C.) e bizantini sino all'epoca del
Sacro Romano Impero: sul finire del primo millennio e sino al tardo
Medio Evo e' diventato la capitale dei potenti Marchesi del Carretto
(divenuti Signori del Savonese per investitura imperiale), che hanno
fatto di Finalborgo la capitale del feudo e sono stati fieri antagonisti
di Genova, che a più riprese aveva tentato di conquistare il Marchesato,
riuscendovi solo nel XV secolo. La successiva vendita del Marchesato
alla Spagna, l'annessione alla Francia dopo la Campagna Napoleonica
d'Italia e la cessione al Regno di Sardegna sono storia recente e ben
conosciuta da tutti.
L'attuale assetto del Finalese deriva dallo slancio
edilizio del dopoguerra, non sempre appropriato come attesta l'eccessiva
costruzione di condomini troppo elevati in prossimità del mare: da
sottolineare comunque numerose opere pubbliche, come l'allestimento del
porticciolo, il riassetto del Viale delle Palme e la messa in opera di
altre strutture turistiche, ormai da rivisitare ed implementare per
ridare vita all'afflusso nel Finalese di un maggior numero di turisti.
Per finire, vi segnalo che tutto quanto leggerete nelle pagine della
sezione è documentato da reperimenti archeologici e da fonti storiche e
pubblicazioni consultate in ambienti locali. La ricostruzione della
storia del Finalese ha infatti impegnato studiosi che si sono dedicati
con passione alla ricerca delle notizie che io mi sono limitato ad
assemblare, spero nel modo migliore.
Sarebbe ingeneroso non ricordarlo e trascurare quanto portato avanti da
queste persone: il mio lavoro vuole essere anche un riconoscimento di
quanto da loro fatto.
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