Gastronomia tra le colline
Già negli anni cinquanta i finalesi usavano
festeggiare la domenica con un pranzo nelle
trattorie delle colline della zona: già allora
la strada per il valico del Melogno e quella per
Le Manie era ricco di trattorie che servivano un
menù rigorosamente fisso a base di antipasti
assortiti, ravioli al ragù, pollo e coniglio
ruspanti, il tutto "condito" con il famoso
nostralino, vino a bassa gradazione che
conservava il sapore dell'uva, e con l'olio
ligure di produzione propria (lo dimostrava la
densità). I locali erano spartani, ricavati in
vecchie case di campagna adattate all'uso,
mentre la cucina era curata dalla "massaia",
contornata dai membri della famiglia che
venivano adibiti a camerieri, sguatteri e uomini
di fatica in relazione alle necessità. Era il
primo segnale del "miracolo economico italiano":
dopo gli anni di buio la nostra nazione tornava
a vedere la luce senza però perdere quella
semplicità che ci ha sempre contraddistinto.
Oggi quelle trattorie non esistono più o si
sono trasformate in locali più sofisticati:
tuttavia si può trovare qualcosa di simile tra
le colline del finalese. E' infatti nato
l'agriturismo, che si è radicato in case
coloniche sparse nelle campagne fra le
cossiddette "fasce", e operano ancora
ristorantini con le caratteristiche del passato,
anche se meno evidenti.
Nella stagione estiva
(soprattutto nei mesi di luglio ed agosto) sulle
colline fiorisconp le sagre gastronomiche.
Sono luoghi d'incontro ove i turisti possono
gustare a prezzi modici (per il giorno
d'oggi..........) specialità liguri come i
ravioli, i "figassin" e le frittelle, il
coniglio alla ligure, etc.
Seguitemi in questo breve viaggio: -
agriturismo e trattorie di
campagna -
sagre gastromiche
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