L'Arma delle
Manie è facilmente raggiungibile e visitabile in autovettura dall'omonimo altipiano
E' la più ampia caverna del Finalese: l'antro si apre sotto uno sperone roccioso alla sommità del quale si trovano alcune vecchie case coloniche (una ospita una trattoria tipica).
E' stata abitata dall'uomo sin dal Paleolitico (ancora oggi viene utilizzata dagli agricoltori del luogo): gli scavi, iniziati nel 1964,
proseguono ancora oggi in una parte della grotta chiusa da un recinto metallico. Non sonostati rinvenuti resti umani: la presenza dell'uomo
è peraltro testimoniata da manufatti e focolari. I reperti si trovano nel Museo Archeologico del Finale.
La Grotta delle Arene Candide si apre su una parete a picco sulla Via Aurelia all'inizio del rettilineo per Borgio Verezzi
(ca. 50 m. s.l.d.m.). La grotta è chiusa da una cancellata e non è visibile senza guida.
E' sicuramente la più interessante del Finalese sotto il profilo archeologico: in essa sono state rinvenute
decine di sepolture umane, fra le quali
spicca la Tomba del Giovane Principe, un adolescente inumato oltre 20.000 anni fa con un ricco corredo funerario (unico per le sepolture dell'epoca) che attesta il buon
grado di civiltà raggiunto dalle popolazioni locali.Non mancano i resti di animali (rinoceronti, bovidi, felini, etc.)
e numerosi sono i reperti del Neolitico
La Grotta delle Fate (interno non visitabile senza guida) si trova sul Bricco Peagna: l'imboccatura (in alto sulla collina) è raggiungibile da un ripido sentiero (non segnato e poco visibile)
che inizia nei pressi del primo Ponte Romano. L'esplorazione scientifica della caverna si deve allo studioso Gian Battista Amerano, che, nella seconda metà
del IXX secolo rinvenne, oltre a migliaia di scheletri di Ursus Spelaeus, le tracce della presenza umana sin dal Paleolico (in alcuni
strati di scavo furono trovate tracce di cenere e manufatti che attestavano l'esistenza di focolari).
La Caverna della Pollera si
apre su una collina a destra del sentiero tra Montesordo e Pian Marino;
è aperta ma piuttosto pericolosa da visitare senza guide. In essa sono state rinvenute una cinquantina di tombe chiuse da lastre di pietra ricoperte da cenere e ocra risalenti al Paleolitico
e ad epoche più recenti. Sul fondo sgorga una sorgente che sbocca a valle nella Grotta del Buio.
L'Arma Strapatente si trova a Boragni e non riveste particolari interessi archeologici. E' tuttavia la più insolita
e scenografica del Finalese: si tratta di un lungo
tunnel (il cui interno è ricco di grosse stalattiti e stalagmiti, nonchè di brevi diramazioni) che attraversa il Muro di Boragni
(paradiso degli appaassionati di roccia e free-climbing) e collega i due versanti.
Visitabile percorrendo un ripido sentiero che conduce alla sommità del Muro.