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La nascita del servizio postale

Nel Diciassettesimo Secolo, subito dopo il passaggio del Finale alla Spagna, questa aveva istituito un servizio di trasporto della corrispondenza con barche veloci chiamate "speronare": arrivavano ogni venerdì trasportando merci, passeggeri e la posta, che proseguiva sotto scorta a dorso di mulo verso il Piemonte e la Lombardia.

Intorno al 1650 il Conte Giobatta Malvasia e Bartolomeo Locella istituirono a Finale un regolare servizio postale per rendere più facili, veloci e sicure le relazioni commerciali con i paesi rivieraschi e l'entroterra. L'interruzione delle relazioni con Genova aveva infatti deteriorato irreparabilmente i collegamenti logistici, affidati a improvvisazione e frequente perdita o errata consegna delle missive, abbandonate in botteghe che non erano grado di procedere ad un tempestivo smistamento della corrispondenza.

Il Malvasia e il Locella adibirono alcuni locali ad "ufficio postale": un incaricato riceveva le lettere in arrivo dai "due pedoni" (dipendenti della Repubblica di Genova)  e consegnava loro la corrispondenza diretta alla Posta Centrale di Genova che l'avrebbe poi recapitata ai luoghi di destinazione. La cosa funzionò: il passo immediatamente successivo fu il frazionamento sulle varie stazioni di posta della Riviera di Ponente (e non più a solo a Genova) della corrispondenza in partenza.

Subito dopo Finale adottò - in aggiunta ai "due pedoni" - i propri corrieri: il primo capitano della barca-corriere che faceva la spola tra Finale e Taggia si chiamava Nicolò Nobano; dopo alcuni anni un certo Giuseppe Raimondo capitanò una prima barca-corriere da Finale a Genova (le imbarcazioni trasportavano, in aggiunta alla posta, anche merci e passeggeri: il trasporto diventava quindi profittevole in tutti i sensi).

Successivamente Bartolomeo Locella concordò con il Questore Stoppani, sovrintendente alla "Posta Capitale" di Milano, i collegamenti con quell'Ufficio Postale: un corriere partiva da Alessandria, veniva a Finale a consegnare la posta e ritornava al Alessandria con le risposte: la rete era quindi  più completa ed organizzata, perfettamente in grado di soddisfare le esigenze del periodo specifico.

A Finale l'ufficio postale si trovava a pianterreno sotto i portici della Piazza Maggiore della Marina (l'attuale Piazza Garibaldi): in tal modo "ognuno soleva stare ad attendere la Posta e aveva il comodo di riceverla, se era già venuta, stando immune dall'acqua e dal sole".  

 




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