FINALE LIGURE 2004
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Finale Ligure 2005
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Documenti storici

 

Le navi e gli uomini di mare

I velieri finalesi solcavano i mari più lontani, commerciando con tutti i continenti. Parecchi Finalesi si arruolarono nella flotta spagnola ove si videro riconosciuto il grado di capitano.

Per documentare l'importanza di Finale nella marineria, ecco alcuni dati ufficiali del censimento ordinato dal Re di Sardegna nel 1830 e svoltosi nella Parrocchia di San Giovanni Battista il 28 Luglio 1831: "I Capitani al Lungo Corso addetti alla navigazione di Egitto, d'Africa, Mar Nero, Spagna, Portogallo e delle Americhe ammontano a 27; i Padroni e Capitani di Cabotaggio che trafficano sulle coste di Francia, Spagna, Italia e Isole di Sardegna e Sicilia ammontano a 60; i marinai sono 286, i mozzi 129, le maestranze 19; i bastimenti addetti a tali compiti sono 94 dai quali devonsi defalcare 12 di piccola portata addetti alla pesca". Da questo documento si desume quindi che una cittadina composta in quel periodo da alcune centinaia di famiglie era veramente composta  quasi totalmente da "gente di mare", che sul mare passava la quasi totalità della propria vita.

Ecco alcune delle navi più note del Finalese:

L'EVANGELISTA - polacca che nel XIX secolo trafficava tra la Sicilia e le Puglie; nel bastimento si imbarcò - per motivi di salute - un grande scienziato finalese, il Conte Giorgio Gallesio, che, sbarcato in Sicilia, si dedicò allo studio della biologia degli agrumi elaborando una teoria della riproduzione vegetale poi ripresa da Mendel e Darwin;

 

IL RISOLUTO - sciabecco comandato dal Capitano Antonio Pertica (1774-1857), che batteva tutto il Mediterraneo con una regolare patente francese "di corsa"; barca veloce, sottile, armata con sei cannoni di cui uno poppiero di bronzo, trasportava cereali dai granai del Mar Nero a Genova e Marsiglia; la famiglia Pertica diede una serie di "lupi di mare" che percorsero le rotte di tutto il mondo, trasportando merci e combattendo i pirati che infestavano i mari;

 

BIANCA PERTICA - bastimento a vela e a vapore costruito nei cantieri di Sestri Ponente per conto dell'Armatore Tommaso Pertica, fu il primo bastimento "misto" (vela/motore: uno dei primi esperimenti) e fu varato nel 1868 per aprire la rotta tra l'Italia e le colonie agricole di Sante Fè che contavano all'epoca numerosi finalesi emigrati in loco; già nel secondo viaggio (compiuto nel mese di luglio 1870) trasportò oltre 300 emigranti e 30 passeggeri in prima classe; quando il bastimento doppiava a vele spiegate Capo San Donato, il Comandante salutava la sua città con una salva dei cannoni di bordo e una triplice alzata del Gran Pavese: da Finale Ligure si alzava la risposta delle campane suonate a festa: dopo molti viaggi la nave utilizzò unicamente la velatura, smontando il macchinario per la navigazione a vapore; la BIANCA PERTICA colò a picco durante un terribile tifone incontrato nel Mar della Cina.

 

 





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