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FOTOGRAFIE RACCOLTE
TEMATICHE Le Grotte La Grotta delle Fate
Situata quasi in cima al Bricco Peagna, vi si accede da un breve ma ripido sentiero che inizia poco prima del Primo Ponte Romano; alla grotta si può giungere anche dall'Altopiane delle Manie, percorrendo un sentiero nelle vicinanze dell'Arma. Il suo ingresso è costituito da una grande caverna esterna: in questa - ad un'altezza di ca. due metri - si apre uno stretto cunicolo che immette nelle quattro sale interne della grotta (lo sviluppo complessivo
è di ca. 300 metri), riempite da grossi massi franati in epoca remota. I frequenti visitatori hanno portato alla quasi totale distruzione delle stalattiti e stalagmiti: la grotta è tuttavia molto nota in quanto in essa furono reperiti i resti di animali (migliaia
di "Ursus Spelaeus", rinoceronti, pantere, etc.) e dell'uomo di Neanderthal. Il merito di aver trovato le prove dell'insediamento dell'uomo preistorico nel Finalese, e specificamente nella grotta, va attribuito a Gian Battista Amerano, che, alla fine del XIX secolo, scoprì i resti di una stazione paleolitica, rivelata da terriccio formato da cenere e braci, con un notevole numero di attrezzi di selce e manufatti di osso utilizzati come armi riconducibili all'epoca. Sotto le ceneri di un focolare venne ritrovato un cranio di "Ursus Spelaeus", che attesta come questo grande animale fornisse ai nostri progenitori cibo, vestiti,
utensili e coperte. La presenza nella caverna della marmotta, animale che vive vicino ai ghiacciai, fisserebbe alla fine del periodo glaciale la presenza dei primi uomini nel Finalese, il cui primo passo fu la conquista del fuoco.
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Ecco un brevissimo video ed alcune foto realizzate il 30 novembre
2005: purtroppo la grotta, la cui porta d'ingresso è scardinata,
è in uno stato di abbandono, invasa da detriti e rifiuti di ogni
genere (fra cui resti di fuochi accesi all'interno)..
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