Il periodo successivo alla
Seconda Guerra Mondiale La Seconda Guerra Mondiale
lasciava un'Italia da ricostruire sia politicamente (per
rimediare al liberticida ventennio fascista) che praticamente
(per ovviare ai danni provocati dal conflitto e dalla guerra
civile): due grandi uomini, Luigi Einaudi ed Alcide De Gasperi,
traghettarono il Paese verso la sistemazione economica ed il
rispetto della comunità mondiale. Nel suo piccolo anche Finale Ligure aveva
bisogno di una figura di spicco (per meglio intenderci un nuovo
Sacconi) e la trovò in Augusto Migliorini, Sindaco quasi
ininterrottamente dal 1946 al 1974. Migliorini iniziò formulando
un nuovo piano regolatore che diede respiro all'edilizia
pubblica (da citare il rifacimento del Viale delle Palme, il
nuovo campo di
calcio Felice Borel, il porticciolo turistico) e privata. Incoraggiò e
favorì il turismo in tutti i suoi livelli, unica fonte di entrate oltre alla Piaggio,
che per Finale assunse un'importanza strategica fondamentale, e
proprio
in quest'ottica cercò di migliorare la viabilità, punto dolente
ai giorni nostri. Finale uscì
dal periodo critico: ricordo che negli anni '60 esistevano
alberghi di prestigio ( Lido, Boncardo, Moroni e Saraceno di
Varigotti) ed economici che catalizzavano la miglior clientela dal Piemonte,
dalla Lombardia e dall'estero (Germania, Olanda, Svizzera,
Inghilterra e paesi nordici); nella cittadina esistevano quattro
locali cinematografici (al coperto ed all'aperto), decine di sale da
ballo per tutte le età e prezzi (cito a memoria Boncardo, Covo,
Patio, Case Rosse, Scotch ed i più economici Giardino, Ramarro e Jimmy)
che richiamavano i migliori interpreti di musica leggera (Gianni
Morandi, Rita Pavone, i Rockes, Bruno Martino, etc.);
il rifacimento in chiave più moderna ed organizzata degli
stabilimenti balneari storici (Lido, Boncardo, Ondina, Est
Finale) e di quelli minori (che organizzavano anche piste da ballo
sulla spiaggia) aveva richiamato migliaia di
turisti di tutte le età e censo sulla spinta del "miracolo economico" del periodo; il
rinnovato
Viale delle Palme era stracolmo di gente sino alle ore piccole;
i periodi delle festività natalizie e pasquali erano una buona scusa per venire a
Finale e rimanervi per una decina di giorni. Era il momento
della Finale Ligure del divertimento! L'eccessiva crescita edilizia aveva tuttavia
aumentato a dismisura il numero delle seconde case: aveva
caratterizzato un periodo
positivo per l'occupazione (imprese edili ed artigiani di contorno)
ma si era dimostrata un primo deterrente per l'industria
alberghiera, sostituita dall'utilizzo degli alloggi acquistati
dai non residenti. La recessione degli anni '70 ed '80 (inflazione a
due cifre) fece il resto: Finale Ligure diventò antieconomica e
non seppe riorganizzarsi per reggere il sorgere della Costa Smeralda (ove si
spostarono i ceti più abbienti attirati dal lusso, dal mare
cristallino e (allora) non inquinato della Sardegna e dall'intraprendenza
dell'Aga Khan, alimentata tuttavia in buona parte da capitali
italiani....) e l'urto della Riviera Romagnola (la cui politica
di prezzi contenuti e di proliferazione di strutture dedicate al divertimento determinò lo spostamento del turismo di
massa sulle sue coste). Oggi a Finale mancano purtroppo i
giovani mentre arrivano ancora le famiglie. I ragazzi frequentano il Finalese insieme ai
propri genitori
famiglia sino ai loro vent'anni (o forse meno...) e poi si
spostano in altre località dell'Italia e dell'estero in grado di
offrire loro quelle prerogative che la spensieratezza dell'età
richiede: viene pertanto a mancare - a mio giudizio - la più
consistente fonte di entrate e l'allegria. Anche i turisti
esteri, una volta favoriti dalla debolezza della lira, sono meno
numerosi e preferiscono limitare le visite alle città d'arte. Va comunque osservato che
gli stessi ragazzi
ritornano con i figli dopo aver formato la propria famiglia: Finale (e con
lei tutta la Liguria) è invecchiata precocemente insieme ai suoi
abitanti (lo attesta l'età media particolarmente elevata dei
residenti!). Alla fine
degli anni '80 e negli anni '90 il gioiello e l'orgoglio del Finalese, la Piaggio,
ha conosciuto la peggior crisi dalla sua nascita: troppo piccola per essere competitiva a
livello internazionale, l'industria aeronautica ha perso
l'ultima nicchia di mercato in suo possesso, non ha ottenuto
sufficienti commesse pubbliche ed è stata costretta
ad un drastico taglio di spese (leggi taglio di personale). L'esperienza
insegna che non è semplice riottenere quello che si è perduto:
la città deve ritornare quella che era una volta. E' necessaria
la costruzione di nuove aree destinate a parcheggio e a luogo di
divertimento, gli esercenti devono capire che il turista porta
ricchezza, che va trattato con (reciproca) cortesia e rispetto e,
soprattutto, che ai prezzi
praticati va commisurata l'erogazione di una prestazione adeguata
e che ormai i periodi di permanenza dei singoli non sono più
lunghi come una volta: in sostanza è necessario un aumento
numerico dei visitatori. Il mare, il sole e il clima mite che contraddistingue
il nostro territorio sono ancora necessari ma non sono più sufficienti! Il declino
della Piaggio, che per decenni è stata la maggior fonte di
sostentamento dei residenti, perdura anche nel 2005. La
ristrutturazione dell'area (senza traumi per i pochi posti di
lavoro rimasti) e la sua riconversione al terziario avanzato possono
costituire una buona spinta all'implementazione del turismo ed
dell'occupazione, ma non bastano. In aggiunta ai litorali, si
potrebbero sfruttare meglio anche le attrattive
naturali e culturali del nostro meraviglioso entroterra, con le sue
microscopiche borgate medievali ricche di fascino:
opportunamente ripulito, attrezzato e pubblicizzato,
dovrebbe essere in grado di
richiamare turisti da tutto il mondo (le numerose palestre di
roccia hanno già reso famoso il Finalese, ma sono riservate a
poche centinaia di appassionati e da sole non risolvono i
problemi). Andamento demografico della popolazione
residente nel Comune di Finale Ligure:
- 1936: ca. 10.500 abitanti;
- 1991: ca. 12.700 abitanti
- 1996: ca. 12.500 abitanti;
- 2000: ca. 12.300 abitanti; - 2005 (marzo): ca. 11.900 abitanti. |