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. L'ETA' DEI METALLI Antica Età del Bronzo (2.100-1.600 a.C.) In Liguria l'avvio dell'Età del Bronzo segna un periodo di accentuata decadenza: in quest'epoca possiamo constatare solo una lenta trasformazione carente degli elementi nuovi che caratterizzano le più floride comunità padane. Il periodo si collega al precedente in quanto prosegue l'uso di piccole grotte per l'inumazione dei defunti: anche i corredi presentano elementi comuni. All'inizio del secondo millennio il bronzo (ottenuto prima con una lega di rame e arsenico, quest'ultimo poi sostituito dallo stagno) si afferma per la sua maggiore affidabilità e compattezza. I materiali riferiti a quest'epoca sono presenti anche alle Arene Candide. Tuttavia vanno sottolineate tre sepolture di inumati in fosse sigillate da lastre di pietra rinvenute nella Caverna dell'Acqua o del Morto, che hanno restituito - durante la campagna di scavi 1982/1986 - numerosi elementi culturali  riconducibili all'epoca (uno spillone, elementi in pasta di vetro, lesine, saltaleoni brozei e perle di calcite). Anche alla Pollera sono stati rinvenuti livelli appartenenti all'Età del Bronzo (anse ad ascia ed a cannone infossate nella gola dei tegami). E' difficoltoso stabilire se queste grotte venissero ancora utilizzate come abitazioni fisse: il fondo di una capanna circolare nella Pollera segnala una forma di stanziamento incerta e presumibilmente legata a stagionalità. Le grotte vengono forse considerate "accampamenti" non duraturi destinati all'allevamento del bestiame e collegati alla transumanza, preceduto e seguito quindi da periodi trascorsi all'aperto nei campi costieri. Media Età del Bronzo (1600-1300 a.C.) Nel Levante ligure vengono alla luce i primi "Castellari": si tratta di insediamenti in altura con strutture di muri a secco destinati al contenimento del terreno ed alla costruzione delle capanne. I primi "Castellari" sono costruiti per meglio controllare i pascoli e per l'allevamento del bestiame: non hanno quindi - almeno inizialmente - scopi militari difensivi in quanto mancano barriere ad hoc. Per quanto concerne il Ponente Ligure, non sono stati reperiti grandi materiali: il Finalese si distingue nuovamente per la localizzazione nelle grotte di ceramiche nero-lucide e di altri elementi comuni all'area culturale nord-occidentale. . L'ETA' DEI METALLI Tarda Età del Bronzo (1.300-1.200 a.C.) E' caratterizzata da un ulteriore sviluppo dei "Castellari" del Levante. Fino a non molto tempo fa questo periodo era sostanzialmente sconosciuto nel Ponente sino a recenti indagini archeologiche nel Finalese che hanno dato apprezzabili risultati. Sul Bric Reseghe (altura che sovrasta la frazione di Calvisio) sono stati trovati chiari segni della frequentazione umana in questo periodo: oltre ad una bella fibula, sono venuti alla luce frammenti di vasi biconici e di ceramiche con impressioni su tutta la superficie. Un secondo sito è stato individuato presso il muro di cinta del Castrum Perticae di S. Antonino. I lavori di scavo sono stati intralciati dalla commistione con reperti di altri periodi in quanto la zona era densamente abitata in epoca storica e di conseguenza i materiali presentano un elevato grado di frantumazione. La Tarda Età del Bronzo è rappresentata da numerose testimonianze che ci hanno tramandato la fondamentale importanza dell'allevamento di animali domestici, in particolare suini e caprovini. Sono inoltre documentate le attività di filatura (fuseruole), il consumo di cereali (macine), la produzione e la cottura di ceramiche e sono stati ritrovati alcuni strumenti in bronzo (la lama di un coltello, tre spilloni, due punte di freccia con codulo, scalpellini e lesine). Età del Bronzo Finale (1200-900 a.C.) L'identificazione di questa fase è molto frammentaria nel Ponente Ligure. Qualche reperto ha visto la luce nel summenzionato sito di S. Antonino. in un riparo sotto roccia presso Varazze e oggetti sporadici a Triora.

Copyright by Alfredo45 Gennaio 2005