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La mappa della sezione Marchesato

Verso il II millennio

Cronologia

 Origini della dinastia
1162/12311231/1313
1313/13921392/1450
1450/15351535/1598

Genealogia

Appendice
Castel Gavone
Le originiPrima distruzione
La fineOggi (2005)Santa Caterina
La costruzioneEventi successivi
Conclusioni

Bibliografia

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Appendice

 

Castel Gavone

1) Le origini
Finalborgo venne costruita ai piedi del Becchignolo, lo sperone roccioso, ultima propaggine  sud della Rocca di Perti, che domina le valli dei torrenti Pora ed Aquila e tutta la vallata sino al mare. Su questa altura sono ancora oggi visibili le maestose rovine del castello, provocate da una sconsiderata distruzione del fabbricato da parte di  Genova, probabilmente causata  anche dal secolare risentimento nei confronti del Finalese, che - per quasi mezzo millennio - aveva rappresentato l'ostacolo più serio (se non l'unico....) al suo predominio su tutta la Riviera Ligure di Ponente, ed aggravate dallo sconsiderato disinteresse successivo alla conservazione del più  significativo simbolo di storia del territorio.
Nel XII secolo Enrico I il Guercio Del Carretto ricevette in eredità dal padre Bonifacio del Vasto un terziere della Marca Aleramica: nacque il Marchesato di Savona (l'investitura ufficiale da parte di Federico I Barbarossa avvenne il 10 giugno 1162, dopo la sua partecipazione a fianco dell'imperatore all'assedio di Milano, rasa al suolo nel marzo dello stesso anno), che si espandeva sin oltre il promontorio della Caprazoppa. Nello stesso periodo continuarono le forti spinte indipendentiste dei Comuni di Savona e di Noli, che praticamente si staccarono dal feudo conseguendo una propria autonomia. Enrico II Del Carretto, suo successore nel 1185, capì ben presto che non avrebbe potuto mantenere il dominio integrale dei territori tramandati da Bonifacio Del Vasto, e preferì rinunciare a Savona e Noli per attestarsi nel Finalese (1166), ove poteva contare sull'omogeneità e difendibilità del territorio, a lungo protetto dai tre castelli di Orco, Perti e Pia che avevano ben arginato le scorrerie saracene, e su una minor aggressività da parte della popolazione, divisa in "Compagne" scollegate l'una dall'altra.
La costruzione del castello iniziò probabilmente  nel 1172, quando Enrico II decise di costruire un borgo cinto da mura, (l'odierna Finalborgo) che sarebbe diventato la  capitale del feudo e la sua abitazione  fortificata. Siamo ragionevolmente certi che il castello esisteva nel 1188, quando un atto ufficiale (la vendita del diritto di fodro ai nolesi) venne ratificato nella "caminata marchionalis" (il significato è quello di palazzo nobiliare fortificato possibilmente su più piani: letteralmente "sala dotata di camino") . Quasi certamente a tale data esisteva anche Finalborgo, che tuttavia troviamo citato per la prima volta come "Burgus Finarii" ( in latino per "burgus" si intendeva un centro abitato protetto da mura) in un atto notarile del 1213. Va tuttavia sottolineato che "Caminata" e "Burgus" vennero edificati in luoghi secondari (i principali erano quelli di Perti e Pia) ma già allora abitati: sia nello spazio del castello che - soprattutto - a Finalborgo (nella Piazza del Tribunale) sono venute alla luce strutture murarie risalenti probabilmente al IX-X secolo, se non addirittura anteriori. La costruzione di un complesso fortificato a Finale provocò il disappunto di Genova: il 19 aprile 1217 il Podestà della Superba fece intimare ad Enrico II l'ordine di smantellare le fortificazioni costruite (ordine puntualmente disapplicato...). Il 1217 è quindi l'anno ufficiale della nascita di Castel Gavone: la "Caminata" che quasi sicuramente lo precedette di quarant'anni aveva probabilmente una valenza militare relativamente modesta, tale comunque da non suscitare le ire genovesi. Entro tale anno il castello venne presumibilmente ampliato ed arricchito con un secondo edificio in quanto un atto notarile del 1218 venne stipulato "vicino al portico della caminata nuova", dizione che sembra attestare l'esistenza di due fabbricati contigui. Castel Gavone non era comunque l'unica residenza di Enrico II, che aveva consistenti interessi anche nelle Langhe ed in Val Bormida (nel 1206 fece infatti edificare il "burgus" di Millesimo, capitale montana del feudo). Nel 1268 i tre figli di Giacomo Del Carretto suddivisero in terzieri il Marchesato: Antonio Del Carretto ebbe il Finalese, nel quale si stabilì definitivamente. Con la costruzione di Castel Gavone iniziò un'opera "decastellamento" delle strutture difensive del Finalese: il "Castrum Perticae" (ove dovrebbe essere comunque rimasta una piccola guarnigione) ed i castelli di Orco e di Pia vennero abbandonati in quanto non più necessari.


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2) La prima distruzione del Castello
Nel XIII secolo il castello doveva più o meno coincidere con il nucleo centrale, ampliato successivamente con la costruzione di nuove parti. La parte medioevale si presenta di forma poligonale orientata al Becchignolo. Nella parte nord erano posti gli ambienti destinati ad abitazione. Nel 1387 venne costruita una nuova "caminata" destinata all'allargamento della parte residenziale, che doveva essere formata da due parti distinte che si affacciavano sul giardino interno. Nel castello erano presenti anche ambienti destinati ad uso amministrativo e di governo. Dopo la morte di Filippo Maria Visconti (1447) Genova attaccò il Finalese e assediò Castelfranco, che - dopo una strenua resistenza dei difensori - dovette essere abbandonato nel gennaio 1448. Subito dopo venne preso di mira Finalborgo, che fu sottoposto ad un lungo ma poco efficace bombardamento dalla alture circostanti. Il sistema "castello/borgo fortificato" si dimostrò valido: solo nel gennaio 1449 il genovese Giovanni Delle Trecce riuscì a penetrare in Castel Gavone, nel quale si asseragliò respingendo la controffensiva finalese. Finalborgo si arrese solo nel maggio successivo, quando l'ultimo nucleo di resistenza era costituito dalla piccola guarnigione di S. Antonino, abbandonata solo dopo la capitolazione finale del Marchesato. Il 10 maggio e il 18 giugno 1449 Genova ordinò la totale distruzione del castello e di Finalborgo, che tuttavia  venne attuata solo parzialmente. Nel dicembre 1450 Giovanni I Del Carretto a capo di un modesto contingente di soldati riconquistò il Marchesato in una sola notte. Secondo lo storico Filelfo il Marchese ordinò l'immediata ricostruzione del Borgo ed il ripristino di Castel Gavone, che già nel 1453 fece da cornice al suo matrimonio con Viscontina di Barnaba Adorno. La ricostruzione del loggiato interno è testimoniata da alcuni capitelli in pietra del Finale asportati dopo la trista demolizione del 1715. Castel Gavone venne ripristinato in un decennio: la data di ultimazione dei lavori venne immortalata da un'iscrizione nella lunetta della Cappella interna di San Giorgio (in realtà San Giacomo): RMI 1461 ("lo ripristinò il Marchese Giovanni nel 1461"): il lungo lasso di tempo impiegato per la ricostruzione troverebbe giustificazione nella presenza dei genovesi a Castelfranco sino al 1458, che avrebbe obbligato Giovanni I a contenere le spese non urgenti. I successori di Giovanni I apportarono altre modifiche per rendere il castello meno vulnerabile all'artiglieria: il pericolo maggiore era rappresentato dal lato mare, difeso da un muro lungo venti metri facilmente raggiungibile da batterie di cannoni posizionate a sud.  Per limitare il pericolo, Alfonso I fece munire il maniero di un prolungamento triangolare posto a meridione: in diverse fasi nacque la celebre Torre dei Diamanti (ca. 1490), con la sua forma caratteristica "a becco di sprone" e la ricopertura in bugnato, insieme a due muri di raccordo con gli spalti del castello antico: a completamento del tutto venne poi aggiunto il Torrione della Noce a difesa dell'accesso al castello: alla fine del XV secolo Castel Gavone era stato rimodernato ed adattato ai tempi. Intorno al 1526 venne completata la cinta muraria esterna, ad impianto rettangolare con quattro torri cilindriche (15 metri di diametro!) ai vertici ed edifici di raccordo che poggiavano sulle mura. Il Becchignolo ospitava una vera e propria cittadella militare, con muri di cinta larghi quasi quattro metri alla base e due metri alla cima, alti oltre 17 metri (un edificio attuale di cinque piani!): i lavori furono completati intorno alla metà del XVI secolo da Alfonso II, che fu costretto a rinchiudersi nella fortezza durante i moti insurrezionali del Finale causati dal suo pessimo modo di governare.
Dopo che il Marchesato fu venduto alla Spagna da Sforza Andrea Del Carretto (1598), Castel Gavone diventò la residenza ufficiale del primo Governatore spagnolo, Don Pedro di Toledo. Dopo il 1625 i Governatori preferirono risiedere in Finalborgo: il castello fu utilizzato solo per uso militare. Alcune aree furono riservate all'abitazione degli ufficiali coniugati, il che comportò modifiche sostanziali modifiche murarie per rendere indipendenti i singoli alloggi. 

 

   


 
  Copyright by Alfredo45 Gennaio 2005