FINALE LIGURE 2004
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Finale Ligure 2005
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I Cantieri Navali

Il Finalese viveva di traffici  e di costruzioni marittime sin dal 1200: già nel 1190 troviamo un documento che tratta della compravendita di una nave in costruzione a Finale Ligure. Questo tipo di attività si intensificò: le vie di comunicazione con l'entroterra permettevano di utilizzare gli estesi boschi per il legname da costruzione che per secoli alimentò e rese famosi i "maestri d'ascia" di Finale, che costruirono navi per il Papato, la Francia, la Spagna e - come narrano le antiche cronache - persino per i Camoglini............. (notoriamente assai critici e difficili da accontentare).
Se si leggono i vecchi atti notarili si rimane sorpresi per la quantità e la qualità delle navi ad uno e due ponti varate nel Finalese per navigatori di tutte le nazioni.

La storia della vela ricorda il modesto ma capace costruttore navale Francesco Ponziolo, finalese che, dopo aver fabbricato decine di battelli minori, terminò la sua carriera nel 1876 costruendo navi che superavano le 100 tonnellate di stazza. Da altri cantieri del Finalese (Guastavino, Baglietto, Accinelli, etc.) presero il mare più di quaranta navi per la navigazione atlantica. La fama dei Finalesi è attestata dal gran numero di ordini che pervenivano da armatori di Camogli, che venivano ad assistere alle varie fasi di costruzione. Inoltre a Finale si erano stanziati i Consolati delle città anseatiche, che ordinavano naviglio nel pregiato legname di Calizzano.  Per Finale la cantieristica navale assunse un ruolo strategico nell'economia locale sotto il duplice profilo del reddito e del mercato del lavoro.

L'ultima costruzione fu un brigantino bianco (il "XV AGOSTO") per conto del Capitano Anselmo Costantino di Savona: con l'avvento della grande industria questo ramo di ricchezza si inaridì e, nell'intervallo tra le due Guerre Mondiali, cominciò a perdere la sua importanza a livello locale. La cantieristica navale ligure continuò la produzione di naviglio di piccolo/medio cabotaggio a Savona,  Varazze e Pietra Ligure, ove esistono ancora oggi alcune piccole aziende.





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