Si raggiungono superando il paese medioevale di Toirano: dopo alcune centinaia di metri
si incontra una deviazione sulla destra che porta alle grotte. Per informazioni telefono: 0182/98062 Indirizzo @Mail:
info@toiranogrotte.it
Orario di apertura:
Tutti i giorni ingressi guidati:
09,30-12,30 14,00-17,00
Luglio/Agosto:
09,30-12,30
14,00-17,30
Escursioni notturne: ogni giovedì h. 21,00
Le Grotte di Toirano sono senza alcun dubbio le più celebri grotte liguri. Gli ingressi e la prima sala erano noti sin dal periodo rinascimentale: alla fine del IXX secolo uno studioso locale scoprì
nella prima sala della Grotta della Basura (la più celebre e l'unica contenente reperti di interesse archeologico) resti preistorici
insieme a tombe romane ad incinerazione di tarda epoca imperiale. Nel 1944 le grotte venivano usate come rifugi antiaerei:
durante un bombardamento alcune persone presenti all'interno della grotta della Basura notarono sulla parete di fondo
una fenditura dalla quale usciva una corrente d'aria insieme a pipistrelli: tutto ciò era un chiaro indizio di un successivo
tratto che si sviluppava oltre quelle concrezioni calcaree. Sulla base di queste osservazioni il 28 maggio 1950 un gruppo
di giovani ricercatori e speleologi di Toirano infranse con l'esplosivo quel diaframma e raggiunse un percorso inviolato
da migliaia di anni!
Il complesso delle Grotte di Toirano è costituito da tre caverne:
La Grotta della Basura (della Strega): è la più importante e la parte accessibile al pubblico si sviluppa per circa 700
metri; dopo la prima sala si incontrano le prime tracce (piedi, ginocchia e mani risalenti a circa 12.000 anni fa!) del passaggio dell'uomo del Paleolitico
Superiore che proseguono per circa 450 metri sino alla Sala dei Misteri che mostra su una parete resti di argilla, presumibilmente
scagliate da quei nostri progenitori con qualche motivazione rituale; tuttavia l'uomo non abitò nell'interno della grotta in quanto
non sono stati reperiti resti umani; vi abitò invece per millenni l'Ursus Spelaeus, gigantesco plantigrado la cui presenza e testimoniata,
oltre che dalle orme e dai graffi sulle pareti, dal rinvenimento di oltre un centinaio di scheletri a monte di una "diga" naturale di calcare;
da sottolineare la rara bellezza dell'interno, ricco di laghetti, stalattiti e concrezioni calcaree; stupenda anche la parte non raggiungibile
dal pubblico (protetta da sifoni naturali); nel 1960 la rimozione di un diaframma calcareo portò alla sala conclusiva della grotta che porta all'Antro di Cibele,
un sifone ora svuotato noto per le sue concrezioni calcaree "mammellonari"
La Grotta di Santa Lucia Inferiore: nel 1966, durante le ricerche di un collegamento con la Grotta della Basura, furono scoperte
alcune vaste sale interne ricche di concrezioni calcaree e grandi stalattiti ricoperte di cristalli di aragonite, la cui
formazione e tutt'oggi oggetto di discussione tra gli studiosi; il percorso si sviluppa per alcune centinaia di metri: l'ultima
sala è collegata alla Grotta della Basura da un corridoio artificiale (aperto con esplosivi nel 1967) lungo 120 metri; in questa zona mancano reperti archeologici
che attestino la presenza dell'uomo o di animali: per questo motivo è possibile scattare fotografie
La Grotta di Santa Lucia Superiore: la cavità, nota sin dal Medio Evo, si apre dietro l'altare del Santuario
di Santa Lucia (XV secolo) eretto nelle vicinanze dell'entrata della Grotta di Santa Lucia Inferiore: è un corridoio rettilineo
lungo 240 metri; gli scavi effettuati nella grotta hanno portato alla luce reperti litici attribuiti all'Uomo di Neanderthal