Le grotte si trovano in prossimità del centro di Borgio (frazione a mare del Comune di Borgio Verezzi).
Museo Grotta Valdemino Via Battorezza 3
Borgio Verezzi Per informazioni telefono: 019-610150
Orari di apertura
Orario invernale (1/10-31/5)
Ingressi guidati alle ore:
09,30-10,30-11,30 15,00-16,00-17,00 Chiuso il lunedì
Orario estivo (1/6-30/9)
09,30-11,30 (ultimo ingresso)
15,00-17,30 (ultimo ingresso)
In prossimità del centro di Borgio Verezzi si sviluppa un complesso di grotte
carsiche la cui lunghezza complessiva è stata valutata in circa 5,7 chilometri, di cui quasi uno aperto
ai visitatori: questa parte è attezzata e visitabile tutto l'anno.
Le prime avvisaglie dell'esistenza delle grotte risalgono al 1930, epoca in cui nel letto del vicino torrente era stato aperto un pozzo
per limitare i danni delle piene. Con il tempo nel pozzo si aprì uno stretto passaggio nel quale si calarono tre ragazzi del luogo
raggiungendo una sala che reca ancora le tracce del loro passaggio:
non sembrava che la grotta si sviluppasse ulteriormente e la scoperta
non fece eccessivo scalpore in quanto caverne e cavità non sono certo
rare nel territorio. Nel 1945 una prima spedizione inglese non portò a
nuovi risultati. Tuttavia nel 1951 un'esplorazione più accurata del
Gruppo Speleologico Albenganese allargò uno stretto passaggio in questa prima sala : al di là della fessura
si aprivano altre sale, alcune larghe e maestose, nonchè cunicoli e passaggi per
oltre cinque chilometri, il tutto ricco di stalattiti, stalagmiti e
stupende concrezioni calcaree variegate a seconda dei minerali contenuti
nell'acqua. Nei venti anni successivi la grotta venne accuratamente esplorata: il 29 giugno 1970 il complesso venne finalmente aperto al pubblico.
L'origine delle grotte si deve all'azione del carsismo, cioè
all'erosione meccanica ed alla corrosione chimica effettuata dall'acqua
di infiltrazione nelle fessure e fratture presenti sulla superficie
della roccia calcarea e quindi al conseguente allargamento delle stesse.
L'arricchimento di calcare da parte dell'acqua è determinante per la
successiva formazione delle concrezioni. Il dislivello è compreso tra i 36 e gli 8 metri s.l.d.m., con una temperatura costante di
16 gradi ed un'umidità del 90/95%.
La visita della parte aperta al pubblico (circa 800 metri) parte dalla prima sala, con sottili stalattiti che ne attestano l'età
relativamente giovane. Si prosegue con il "Manto di San Martino", che ricorda le pieghe di un tessuto. Proseguendo ancora si incontrano le "Campane
dei Mari", stalattiti che, se colpite, ricordano i rintocchi delle campane. Continuando il cammino si incontra il "Paesaggio Lunare" e, subito dopo, i primi laghetti,
alimentati non da sorgenti sotterranee ma dall'acqua piovana che è la
causa dei vari livelli nei diversi periodi dell'anno: spesso l'acqua
raggiunge il percorso turistico con stupendi effetti di luche
verde-smeraldo. Dopo i
laghetti si raggiunge il "Castello" (così chiamato per la sua somiglianza con una rocca sulla vetta di un monte). Incontriamo poi altre
formazioni calcaree come il "Candelabro", il "Busto di Papa Giovanni", la "Pagoda" e il "Piede di Gulliver".
In una sala sono presenti stalattiti filiformi, tanto sensibili da
vibrare al suono della voce umana.
La formazione della grotta di Valdemino (sotterranea in ogni sua parte) non ha ovviamente consentito l'insediamento importante di uomini o animali
preistorici anche se in alcuni punti sono stati rinvenuti frammenti ossei attribuibili a razze animali estinte:
l'origine dei reperti deriva dal trascinamenti dei pezzi negli
"inghiottitoi". Tuttavia nella parte della grotta non aperta al pubblico
si è sviluppata una fauna particolare che si è adattata alla mancanza di luce (troglobiti, troglosseni, troglofili, questi ultimi presenti
anche all'esterno) ed ha costituito un vero e proprio ecosistema interno.
Le grotte sono facilmente raggiungibili da ogni località della
zona: la loro principale attrattiva è data dai toni di colore, dal verde
smeraldo dei laghetti, alle mille sfumature determinate dalla presenza
dei vari minerali e nell'acqua di formazione delle strutture calcaree ed
all'anomala formazione di queste ultime.